Il più grande intralcio alla missione è la solitudine. È un dato tanto importante, da divenire paradosso: pochi operai per una missione grande, però vengono mandati a due a due. A livello di efficienza si potrebbe pensare che sia meglio dividere, così da moltiplicare i “presidii di missione”. Invece il criterio è la compagnia, perché non siamo chiamati a fare tanto, ma solo l’unica cosa necessaria: la comunione. La Chiesa non è la somma di geniali singoli, ma una comunità, resa presente nel segno inequivocabile dell’amicizia. E, si sa, gli amici spesso perdono tempo, ma tra loro non si perdono mai e questo è il Vangelo: puoi anche perdere molto, ma tu non sarai mai perduto.
#scrivimisulcuore
+ Vangelo di San Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
[Lc 10,1-9]